Google Wallet: a quando anche in Italia?

Come da tradizione Google ha lanciato il suo wallet in primis negli Usa, ma tenendo d’occhio con grande attenzione il mercato in Europa e soprattutto in Italia, visto e considerato che, anche durante gli anni più neri della crisi, il Bel paese si è confermato uno dei Paesi con il rapporto tra numero di smartphone e abitanti tra i più alti al mondo.

Tuttavia la scelta operata da Google non è stata affatto scontata, il che ha fatto scendere inizialmente sul piede di guerra altri colossi come Paypal, ed ha complicato la vita a quanti stavano cercando di farsi strada in quello che sembra essere sempre più chiaramente il futuro dei sistemi di pagamento.

Cos’è?

Come si comprende dal nome, Google Wallet è un portafogli “digitale” che permette di virtualizzare le carte di pagamento (vedi anche Carte con iban anonime), così da concentrarle nella “memoria” della app attraverso la quale si gestiscono le carte ed i pagamenti stessi. Google ha scelto come partner Mastercard, per cui come compatibilità per la scelta del circuito non ci sono grandi problemi.

Rimane il limite delle sim Nfc, per cui bisogna accertarsi che la propria sim sia dotata di questa tecnologia, oppure provvedere a cambiarla o addirittura mutare operatore se si ha uno che non dispone ancora di questo tipo di prodotti.

C’è però anche da dire che nella fase di ideazione, Google Wallet era stata pensata per offrire un servizio completo per il trasferimento di denaro sia tra consumatore e venditore (come pagamento), che per consentire il trasferimento stesso tra semplici utenti, tramite l’uso della rubrica telefonica (quello che in Italia si può fare tramite Jiffy ad esempio). Aspetto, quest’ultimo, che è rimasto nodo ‘focale’ del servizio offerto dal colosso americano visto che per la parte dedicata al pagamento tra utente e venditore ci si deve riferire preferibilmente ad Android Pay.

Il cambio di rotta è da imputare, molto probabilmente, a due necessità: una è dettata dal debutto di Apple Pay; l’altra dalla necessità di poter gestire entrambe le app in modo flessibile, impiegando i necessari cambiamenti tramite aggiornamenti mirati (rivolti perciò ad applicazioni ‘specialistiche’ e non ‘globali’).

Vantaggi e conclusioni

La difficoltà di trovare modelli di smartphone compatibili (generalmente prodotti sempre da Google), ancora non offre a Google Wallet quel respiro universale che ci si aspetterebbe da un gigante con le sue risorse umane e finanziarie.

Nel 2016 ci dovrebbe essere la conferma dell’approdo di Google Wallet in Italia, ma memori di annunci e smentite degli anni passati, bisognerà armarsi di pazienza, ed eventualmente iniziare a utilizzare le alternative di per sé già disponibili per il peer-to-peer come il già citato Jiffy.

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