Apple pay Italia: caratteristiche e differenze dagli altri servizi Nfc

La principale novità che dovrebbe portare con sé Apple Pay, è rappresentata dall’eliminazione del limite massimo dei pagamenti accettato per l’uso della tecnologia contactless che, ad oggi, altrimenti si ferma a poche decine di euro.

Una scelta giustificata da una parte dalla necessità di fare pressione sull’offerta per innalzare l’attenzione da parte degli esercenti e banche, che non hanno mostrato, al di fuori delle terre anglosassoni, un grande interesse per questa modalità di pagamento. Dall’altra dettata dalla volontà di distinguersi in modo netto rispetto alla concorrenza che vanta una maggiore tradizione, e quindi anche visibilità al di là del prestigio del marchio di Apple.

Ciò non toglie, che sarà davvero difficile che ci sia un annuncio con la data certa di uscita del sistema Apple pay in Italia, entro il 2015.

Come funziona?

Si tratta di una funzione pensata per gestire tutte le carte di cui si è titolari, in totale sicurezza, grazie all’autenticazione di accesso al device tramite il riconoscimento dell’impronta digitale.

Una volta registrata la carta di credito, il bancomat, oppure una carta fedeltà, si riuscirà a gestirle dall’applicazione praticamente con un solo touch. Le carte devono prima essere “registrate” nell’applicazione, e sono supportate sia le Visa, che le Mastercard, o le American Express dotate delle rispettive tecnologie per i pagamenti contactless (che sono rispettivamente PayWave, Paypass e ExpressPay) e NFC.

I device apple da iPhone 6 o superiore e iPad air 2 o il mini iPad 3 sono già abilitati all’uso del servizio, mentre le versioni inferiori richiedono l’impiego dell’apple watch. In tutti i casi la configurazione è molto semplice, e passa per la selezione della propria “regione”.

Una volta che sarà partito il lancio in Italia, chi è già proprietario dei modelli abilitati non dovrà fare altro che procedere alla semplice fase di settaggio (vedi anche Pos Mobile). Una volta memorizzata la carta (sempre che la banca dia il proprio via libera) per effettuare un pagamento, basterà avvicinare l'iPhone o l’iPad al pos abilitato, e tenere il dito (con l’impronta digitale registrata) sull’apposito sensore di riconoscimento, e l’operazione sarà conclusa.

La sicurezza: il must di Cupertino

Un punto sul quale la casa della Mela non ha voluto arretrare è stato quello sulla privacy dei propri utenti (vedi anche Carta con iban anonima), che viene considerata prioritaria. A più riprese è stato infatti chiarito che Apple non entra a conoscenza delle informazioni che riguardano la transazione che veicola i dati solo tra i tre soggetti coinvolti, ovvero venditore, banca ed acquirente.

Per questa stessa ragione, non c’è alcuna condivisione di dati con iCloude e iOs, e né tanto meno si diventerà oggetto di pubblicità fastidiose ed incalzanti: la funzione è asciutta ed essenziale, mantenendo quel carattere un po austero che caratterizza anche iTunes, e le altre applicazioni o servizi.

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