LA CLONAZIONE (plastic fraud)

La plastic fraud, si distingue dalle frodi in ambiente “card not present” in quanto i dati della carta vengono carpiti direttamente dalla carta di credito (detta in gergo “plastica”).

Segnaliamo diversi tipi di frode in questo contesto, volte ad impossessarsi dei dati di carte che verranno poi illecitamente riprodotte. Le analizzeremo singolarmente.

Il “carding fisico”

Questo tipo di frode si configura mediante la riproduzione “materiale” della carta di credito clonata.

Il malintenzionato solitamente effettua una piccola transazione di prova on line (per verificare che la carta sia funzionante) dopodiché procede col carding (riproduzione materiale della carta); quindi, fate attenzione al vostro estratto conto (controllatelo spesso) e se visualizzate transazioni anche di importi minimi (1 o 2 euro) che non riconoscete, fate bloccare immediatamente la vostra carta di credito dal servizio clienti della vostra banca!

Fate attenzione anche qualora doveste ricevere strane telefonate dal servizio clienti.

RICORDATE Il servizio clienti della vostra banca o dell’emittente mai vi chiederà i dati personali o i dati identificativi della carta. In questi casi i malintenzionati si spacciano per il servizio clienti facendo menzione a presunti guasti al database o a motivi di sicurezza al fine di carpire dati che non possono avere se non da voi stessi. Gli uffici di sicurezza chiamano realmente i titolari di carta ma l’unica informazione che possono chiedervi è la conferma di una o più transazioni effettuate con la vostra carta!

Lo Skimming.

Il malintenzionato, perpetrerà questo tipo di frode attraverso un apparecchio detto “Skimmer”.

Nella fattispecie, tale apparecchio, consente, ovviamente in modo illecito, di ottenere i dati presenti sulla banda magnetica della carta.

Nello specifico viene posizionato l’apparecchio nella fessura dove solitamente viene inserita la carta di credito per prelevare (nel caso dello sportello bancomat) o viene inserito nel POS (manomettendolo). A questo quando il malcapitato preleverà verranno copiati i dati della banda magnetica, che successivamente verranno utilizzati per il carding vero e proprio.

Solitamente l’utente non si accorge di nulla salvo trovarsi addebiti non riconosciuti in estratto conto o mediante segnalazione da SMS alert (segnalazioni che gli emittenti di carta inviano ad ogni utilizzo della stessa).

Per quanto riguarda il reperimento del PIN, solitamente viene posizionata una microcamera in un finto porta brochure (shoulder surfing) o attraverso una finta tastiera che invierà, attraverso un software, i pin al malintenzionato.

Cosa fare per prevenire il furto di dati.

Quando prelevate, fate molta attenzione alle caratteristiche dello sportello.

  • Solitamente le banche non appongono porta brochure agli sportelli automatici;
  • Se notate stranezze nel tastierino numerico, prelevate altrove;
  • Qualora la tessera si dovesse incastrare all’interno dello sportello non fatevi aiutare da nessuno! Fate sempre riferimento agli impiegati all’interno della filiale.

Esiste una tecnica fraudolenta (chiamata lebanese loop) che prevede l’inserimento di un meccanismo all’interno dello sportello, che cattura le tessere. Il malintenzionato poi si avvicinerebbe per darvi soccorso e spiare la digitazione del PIN.

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