Come verificare la scadenza carta di credito: informazioni utili

Quando si richiede un metodo di pagamento elettronico generalmente bisogna considerare anche la “durata”. Questa informazione può essere determinante nella scelta di una carta se l’emissione o il rilascio prevede un contributo, ma può essere utile anche per organizzare le spese da addebitarvi sopra. In generale la scadenza della carta di credito può essere di 3 oppure di 5 anni, e alla scadenza potrà essere previsto il rinnovo automatico oppure quello con richiesta. Differenze si potranno avere anche riguardo alla necessità (o meno) di procedere all’attivazione.

Come faccio a conoscere le informazioni principali?

Quando si richiede una carta di credito si deve firmare un contratto (che a volte coincide con il modulo di richiesta). In questo devono essere riportate tutte le informazioni legate alla carta, compresa la data di scadenza. Tuttavia questa informazione è riportata anche sulla carta (insieme al codice di 16 cifre per le carte Visa e Mastercard e di 13 cifre per la Amex).

Qui bisogna tener presente che la data di scadenza è riportata solo come mese e anno. Non è specificato il giorno poiché indipendentemente dalla data di richiesta, la scadenza verrà fatta coincidere con l’ultimo giorno del mese riportato sulla carta stessa. Ad esempio se la data riportata è 02/2020 significa che la scadenza sarà il 29 febbraio del 2020 (essendo un anno bisestile). Se fosse 08/2018 allora la scadenza sarebbe il 31 Agosto del 2018. Il momento in cui la carta non sarà più utilizzabile viene fatto scattare alla mezzanotte, ovvero quando finisce il giorno di scadenza e inizia quello successivo.

Ogni banca ha un proprio regolamento che interessa anche la tempistica del rinnovo automatico (quasi sempre previsto, ecc). Per conoscere esattamente le condizioni applicate alla propria carta quindi bisognerà rivolgersi alla propria banca: una carta Visa Unicredit può infatti avere condizioni del tutto differenti da una Visa della Mps, Bnl, ecc.

Se si sta cercando una nuova banca con cui ottenere una nuova carta di credito, è utile acquisire anche questo tipo di informazione senza limitarsi a guardare l’esclusivo costo legato alla gestione annuale, se previsto, o le altre informazioni legate ai costi di utilizzo.

Durata e costi

In realtà la scadenza di una carta di credito ci dà un’informazione molto utile per valutarne l’aspetto “economico”. Ad esempio una carta di credito che dura 3 anni e prevede un costo di emissione e di rinnovo di 109 euro, a parità di altri costi e commissioni, è molto meno conveniente di una che dura 5 anni ed ha le stesse condizioni (oppure per parità di durata se non applica un costo di emissione fisso una tantum).

In fase di ricerca si tratta di un dato che quindi andrebbe valutato, ma come? Il sistema di “attribuzione” del peso economico è molto semplice: si divide il costo di emissione per il numero di anni di durata della carta. Ad esempio 10 euro su 3 anni incidono per un costo di 3,33 euro annualmente mentre su 5 anni per soli 2 euro.

Cosa succede alle carte scadute?

Come già accennato bisogna fare una netta distinzione tra le carte con rinnovo automatico e quelle senza rinnovo. Entrambe dopo la scadenza non possono più essere usate, ma c’è una grande differenza nel caso in cui la carta di credito sia stata usata per l’addebito di spese periodiche, domiciliazioni, ecc.

Se si ha il rinnovo automatico la nuova carta di credito, che normalmente viene inviata circa un mese o 15 giorni prima della scadenza della carta di credito in uso, dal momento in cui è attivabile o diventa attiva, automaticamente rileverà tutti gli ordini di pagamento o gli addebiti di domiciliazioni utenze, ecc. Infatti il numero della carta di credito è lo stesso di quella precedente, ed a cambiare è solo il codice di sicurezza.

In queste situazioni, se la carta è stata usata per ottenere un abbonamento di un servizio, oppure è stata inserita come metodo di pagamento su un e-commerce, non si dovrà fare nulla poiché continuerà a funzionare e non ci saranno dei disservizi. Si deve fare attenzione solo a quelle situazioni in cui bisogna eseguire delle operazioni specifiche per procederne all’attivazione. Questa nella maggioranza dei casi può essere fatta comodamente online tramite i servizi di internet banking o per telefono mentre solo in rari casi ci si dovrà recare alla filiale della banca presso la quale è stato aperto il conto corrente (vedi anche Conto corrente con carta di credito).

La carta scaduta arrivata la data di scadenza, non sarà logicamente più utilizzabile per fare un’operazione di pagamento o di prelievo. Raramente una banca chiederà la restituzione di una carta scaduta, ma in questo caso è consigliato riconsegnarla sempre tagliata per una questione di maggiore sicurezza (per la precisione va tagliata la banda magnetica e intaccato anche il chip). Se invece la carta rimane al titolare non si deve dare per scontato che lasciarla in un cassetto o gettarla via senza averla annullata rappresenti una soluzione che potrebbe non creare problemi. Ribadiamo infatti che il numero della carta non è cambiato su quella nuova e che prendendo i dati riportati sulla carta (come nome e cognome del titolare, numeri della carta e nuova data di scadenza che sarà consequenziale a quella precedente) abili truffatori potrebbero creare dei disagi di non poco conto.

Quindi una carta scaduta, anche se inutilizzabile, va sempre annullata indipendentemente da ciò che si deciderà farne successivamente.

Fino a quando si può utilizzare?

Come già detto all’inizio dell’articolo una carta di credito in scadenza può essere utilizzata fino a quando non arrivano le ore 24 dell’ultimo giorno del mese relativo all’anno riportato sulla carta di credito stessa. Questo vale sia per quanto riguarda le spese ed i prelievi che per gli eventuali addebiti ricorrenti associati alla carta stessa. Ovviamente il tutto verrà regolato dal plafond della carta che rimane collegato alla card stessa.

Cosa succede nel caso di accrediti o rimborsi?

Se ci sono degli accrediti sulla carta e nessuna spesa, non si avrà il passaggio del plafond in “attivo” sulla carta successiva. Bisognerà frequentemente seguire un iter a volte farraginoso per ottenere il rimborso del plus ottenuto. In questi casi è meglio fare delle spese per chiudere almeno in pareggio.

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